domenica 23 agosto 2009

Mercoledì 19 agosto 1998 continua..........




Finalmente siamo riuscite ad andare al mare di buon mattino, così abbiamo potuto scegliere il posto vicino all'acqua. Quando c'era mia sorella, solitamente avevamo la cabina e il posto fisso sulla spiaggia, con ombrellone, sdraio, lettini ecc... Ma ora non frequentando assiduamente, non aveva nessun senso prenotare l'arredo da spiaggia. Quella mattina appena arrivate, ci siamo rese subito conto che il mare era molto mosso e freddo e il vento portava via gli ombrelloni. Guardandomi intorno, notai vicino a noi una famiglia di quattro persone, il padre e quella che doveva essere la madre, erano due marcantoni enormi, sembravano armadi a sei ante, i due figli non erano da meno, anch'essi enormi, osservai subito con enorme dispiacere che erano ritardati. Dopo il primo momento di imbarazzo, scoppiai a ridere di gusto non per loro, ci mancherebbe altro! Ma per ciò che avevo pensato. Dato la mia vicinanza a quelle persone e la mia grossa taglia, potevamo sembrare tutti una famiglia, ridevo così forte che mi sentivo persino in imbarazzo, ma non riuscivo a smettere e fra le risate e il tentativo di fare una buca più profonda per piantare meglio l'ombrellone che il forte vento non lasciava in pace, sembravo io una ritardata, alla fine rinunciai all'impresa, così con una mano reggevo l'ombrellone e con l'altra tentavo di sfogliare il giornale come se nulla fosse. Mia figlia assisteva alla scena ridendo mi disse che in quella posizione sembravo un paralume. Comunque siamo rimaste poco, il vento ci riempiva di sabbia e la sentivamo anche in bocca. Nel pomeriggio, Katia è andata ad arrostirsi al sole in piscina, io sono rimasta in casa, in verità non amo tanto il sole. In serata siamo andate a fare la spesa e abbiamo telefonato a casa in Italia. Dopo cena ci siamo allungate sul letto ad oziare, con le gambe ciondolanti discutendo fra noi e godendoci questa breve vacanza extra, piovuta dal cielo. Continua.........

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