giovedì 28 gennaio 2010

Fantasmi! Sarà vero?


L'anno scorso quasi novantenne, si è spento in Sicilia, zio Carmelo, il fratello della mia mamma. Lo ricorderò sempre per la sua tirchieria, per il suo modo di raccontare barzellette (faceva sbellicare dalle risate), ma sopratutto ricorderò sempre,quello che raccontava quando ero piccola sui fantasmi. In verità, non ho mai creduto ai suoi racconti anche se un po di dubbi li ho sempre avuti e mi sono chiesta spesso: se non è vero come fa a raccontare così bene e con dovizia di particolari così precisi? Questo è uno dei tanti: Non comincia con: era una notte buia e tempestosa, ma era soltanto.....
Una sera d'estate con un caldo soffocante, dopo una giornata di lavoro, (faceva il barbiere) mentre si accingeva a tornare a casa stanco e accaldato, si sedette su un muricciolo un po diroccato per riposare un'attimo, ad un tratto nel silenzio della sera, sentì provenire da dietro il muretto un fruscio sinistro, si voltò e si alzò di scatto, in tempo per vedere una spece di girandola bianca quasi trasparente, che da dietro il muretto si sollevava da terra girando come un vortice, cominciò a correre come una saetta e quella cosa sempre dietro, girando ed emettendo un'aria fredda, nonchè un sibilo terribile dietro di lui. Lo inseguì per un bel pezzo e poi all'improvviso, il silenzio totale, quell'essere misterioso scomparve. Arrivò a casa tutto trafelato, sudato e bianco dallo spavento. Raccontò tutto a sua madre balbettante e ancora tutto tremante, la quale per tutta risposta, gli disse che forse era una biscia, ma non era possibile, perchè era una cosa bianca che niente aveva a che fare con i serpenti e poi i serpenti non volano roteando per aria, ma strisciano per terra. Nell'incertezza, inutile dire che non passò più di là.

Ancora fantasmi! ( IL MONACO ).



La mamma raccontava, ed ancora lo ripete, che quando era molto piccola abitava in Sicilia con la famiglia in una casa antica, per raggiungere la quale, c'erano da salire tantissimi gradini. Certo, arrivarci era faticosissimo, però la vista da lassù era magnifica, c'era un pergolato di gelsomini profumatissimi e altre piante e fiori che nonna Lucia adorava e curava personalmente, tutt'intorno era talmente bello e rilassante che li ripagava del disagio della lunga scalinata. Prima di andare ad abitare in quella casa, i vecchi inquilini misero in guardia la nonna che in quell'abitazione, non si poteva stare tranquilli, perchè la notte il rumore di catene era veramente spaventoso. Nonna Lucia che era una persona buona ma superstiziosa, come daltronde lo erano quasi tutte le persone dell'epoca, sapeva che su certi argomenti bisognava tacere, perciò, finse di non dar peso alle parole della vecchia inquilina e traslocò. Dopo un po che abitavano in quella casa, una sera la nonna mentre era seduta a rammendare, sentì all'improvviso dietro di lei, come un'alito sul collo, si girò piano piano e vide un monaco in piedi che la osservava, era frastornata e terrorizzata allo stesso tempo, ma ebbe il sangue freddo di non darlo a vedere, anzi riuscì, persino a sorridergli e il monaco senza parlare, le accarezzò dolcemente i capelli, il viso e se ne andò. Rimase immobole, come paralizzata, da non riuscire ad alzarsi dalla sedia da tanto che le tremavano le gambe. Da quel giorno in tutti gli angoli della casa, trovava sempre delle monete, persino fra la cenere del vecchio braciere. La vita scorreva tranquilla e serena e lei di questi fatti, con i famigliari non parlò mai. Poi per una grave malattia, nonna Lucia non riusciva più ad affrontare tutti quei scalini e con gran dolore cercarono un'altra casa più comoda. Al mercato un giorno la nonna rincontrò la vecchia inquilina che le chiese come andasse, bene! Rispose, peccato che la casetta la devo lasciare, non ce la faccio più con tutti quei gradini, non sa con quanto dispiacere. Davvero? rispose l'altra, ma non è successo niente in casa? No! disse la nonna serena, io non ho mai sentito e visto nulla. Senta donna Lucia, la casa mi è sempre piaciuta e quasi quasi la riprendo io, se dite che non c'è niente di strano. La famiglia della nonna cambiò casa e l'altra tornò ad abitarci come prima. Poveretta! Subito la prima notte di permanenza nella casa, botte e colpi di catene mandarono all'ospedale la malcapitata con tutta la sua famiglia, forse le entità strane della casa, non le perdonarono il suo terrore e la sua fuga, chissà! Tutto questo la nonna lo raccontò ai suoi famigliari soltanto quando cambiarono casa. Era una persona seria a modo e timorata di Dio, come poteva inventarsi una cosa del genere?

Fantasmi. ( LA FESTA DI NATALE )



Tornando indierto di qualche passo, alla famosa casetta dai mille gradini, nonna Lucia si divideva, fra la sua famiglia la casa e le sue meravigliose piante. La mia mamma era piccolina e ancora non camminava. Sotto le feste di natale, c'era un bel da fare e la nonna sistemata la piccola nel lettone ben coperta e tranquilla si accingeva ad ultimare i preparativi per il pranzo. I parenti sarebbero arrivati da li a poco e lei cominciò a spadellare in cucina. Quando arrivò il primo ospite, il padrino della bambina, salutata la nonna andò subito in camera per coccolare un po la piccola. Tornò poco dopo in cucina, sorpreso e sconvolto. Donna Lucia! gridò: venite a vedere la bambina. La nonna corse e vide il letto completamente disfatto, la piccola stava dal lato opposto di dove l'aveva sistemata lei, sui materassi senza lenzuola e con le coperte per terra, c'era un disordine indecifrabile e per tutta la stanza, regnava il caos più assoluto. Dopo un primo momento di smarrimento, la nonna che aveva capito cosa fosse successo, la prese a ridere dicendo: Non ti preoccupare è una monella, lasciala stare e torniamo in cucina. Il padrino ubbidì, anche se non era convinto. Passò un po di tempo e la nonna che sotto sotto era in apprensione, tornò in camera da letto, chiamò il padrino e gli disse: vieni a vedere! la piccola dormiva tranquillamente, con la testina sui cuscini su un letto fatto e ordinatissimo, con le coperte al loro posto e la camera rassettata. Il padrino, non osò dire nulla. Forse, pensò la nonna, gli spiriti burloni avevano voluto fare dei dispetti per scherzare e visto che la nonna aveva fatto finta di niente, avevano rimesso tutto al posto. Ma! questo è un vero mistero

mercoledì 27 gennaio 2010

Il giorno della memoria




TUTTI GLI ESSERI UMANI NASCONO LIBERI ED UGUALI IN DIGNITA' E DIRITTI.
essi sono dotati di ragione e di coscienza e (dovrebbero) agire gli uni verso gli altri, in spirito di fratellanza.
Questo è l'articolo 1° della Costituzione universale dei diritti dell'uomo.
AUSCHWITZ,TREBLINKA,CHELMNO, BELZIC e molti altri. Campi di vergogna e di dolore, confidiamo che luoghi così, non tornino mai più.

NESSUNO PUO' TENERE PRIGIONIERO IL CUORE DEGLI UOMINI LIBERI!!!!!!!!!!

lunedì 25 gennaio 2010

Società di biricchini & company.



Super BISNONNA! Monella fra i monelli. Tutti biricchini ma simpaticoni. Quando si tratta di farsi fotografare, chissà perchè il loro primo impulso è rigirare gli occhi o comunque fare boccacce. Diciamo che è l'età, ad uno ad uno sono degli angeli caduti dal cielo, ma insieme sembrano un'esercito di cavallette.

domenica 24 gennaio 2010

Le bagnarote e il sale.


Questa sera, guardando un documentario nel quale si vedevano delle donne in costume, con gonne lunghe, chissà perchè il mio pensiero è andato lontano a tanti tanti anni fa, quando per far star buoni noi piccini i grandi avevano pensato bene di spaventarci con la frase: "se fai il monello, viene una bagnarota da Reggio e ti porta via sotto le sue sottane" Sentendo queste minacce, ogni volta che ne vedevamo una, il terrore ci faceva mettere le ali ai piedi. In verità le povere donne, laboriose e faticatrici come pochi, facevano la spola tra Calabria e Sicilia per il contrabbando del sale. Episodi particolari le vedevano sfruttare l'arguzia e l'ingegno da Messina fino in Calabria per non pagare il dazio durante l'epoca fascista. Per sfuggire alle perquisizioni doganali, quando la nave attraccava a Villa S. Giovanni, giravano intorno ai carri in manovra in modo da eludere la sorveglianza. Nascondevano i sigari nelle pieghe delle loro ampie sottane. Il sale lo mimetizzavano sotto il classico vestito in modo che nessuno potesse mettere loro le mani addosso. Quando venivano scoperte, impiantavano una di quelle liti che facevano desistere da qualsiasi denuncia la più paziente delle guardie. Questa spola fra la Sicilia e la terra ferma continuò, anche dopo l'epoca fascista. Onestamente noi bambini da lontano le osservavamo e non capivamo come facessero a trasportare tutto quel sale sotto le pieghe delle abbondanti sottane e sopratutto come facessero contemporaneamente a portare in testa delle enormi ceste in equilibrio le quali contenevano di tutto e per giunta, senza l'uso delle mani. Ora rido pensando cosa sarebbe successo con tutto quel sale se per ipotesi fossero cadute in acqua. Comunque a parte il loro comportamento "non sempre legale" sono sempre state le donne più lavoratrici e infaticabili che la storia ricordi. Io le ricorderò sempre con quelle sottane variopinte lunghe fino ai piedi e il terrore che provavo al pensiero che se mi avessero presa e "imprigionata" fra le pieghe di tutti quei strati di gonne, sarei senz'altro morta soffocata. Ingenuità di bambina...............

domenica 10 gennaio 2010

Ben venuto 2010!


Preparativi, festa, fuochi d'artificio, brindisi e "buff" tutto finito! Anno vecchio addio, anno nuovo benvenuto, come dire: morto il re, viva il re. Ma detto in confidenza che si festeggia? Si esce dall'anno vecchio, si entra nell'anno nuovo come? A mani vuote per ricominciare? No! ci trasciniamo dietro la nostra valigia colma di problemi, di bollette da pagare, di mutui che non finiscono mai, di correre sempre, di stress, di tanto stress. Ma allora mi chiedo: dov'è la festa? Se poi mettiamo in conto che sarà un anno in più da aggiungere a quelli che già abbiamo, viene voglia di aprire la cristalliera e riporre i bicchieri di cristallo. Però siamo abituati a questo rituale e con caparbietà e speranza speriamo sempre che l'anno nuovo sia sempre migliore di quello vecchio e anno dopo anno ci accorgiamo che non cambia proprio nulla, anzi no! Qualche cosa cambia, L'età, ogni anno diventiamo più vecchi. Va bene, bando ai brontolamenti, fiducia anche quest'anno! Cin, cin. Speriamo sia migliore!