lunedì 5 aprile 2010

La sceneggiata.


Stamani, sono andata presto da mia figlia per darle una mano nel preparare il pranzo per le cavallette che da li a poco sarebbero arrivate per pranzare e passare qualche ora in serena compagnia. Il piccolo Riccardo dopo una nottata di febbre altissima dormiva ancora. Lorenzo il maggiore, si stava cimentando, nel colorare le uova come segna posto.
Da li a poco dal piano superiore, che è il reparto notte, si sentì scendere dalle scale, era Riccardo che assonnato e rosso per la temperatura elevata, si era appena svegliato. Dopo un po di coccole, è arrivata l'ora dell'antibiotico. La pillola essendo grossa mia figlia l'ha spezzettata in quattro parti e con un bicchiere di latte si presentò davanti al bambino, ed ecco la sceneggiata:
mamma non voglio perchè mi affogo, Katia insiste e lui imperterrito: ho detto no! Aiuto non voglio morire, sei una ammazza bambini cattiva, mi vuoi affogare ti odio. Mi avvicinai per convincerlo che l'antibiotico gli avrebbe fatto bene, niente! messo in bocca il primo pezzo, fra gli urli l'ha sputato, aiuto sto soffocando, sto morendo! Mi veniva da ridere, ma sarebbe stato peggio. La mamma gli ha risposto: muori dopo prima devi mandare giù l'antibiotico, niente da fare! Pazientemente sua madre ha frantumato su un cucchiaio i pezzettini di antibiotico, ma non c'era verso. Se non la finisci con queste storie, ti metterò in collegio, siiii, mettimi in collegio ribatteva come un forsennato, almeno non mi danno pillole schifose E continuava nelle sue grida, voglio andare dalla nonna, dopo un po: voglio andare in collegio, non torno più quì con te, mi vuoi soffocare. Insomma, dopo che si è bagnato completamente con il latte e l'acqua, l'ha cambiato e ha provato a sciogliergli un nuovo antibiotico nell'acqua. era amarissimo, ma per non dar soddisfazioni, l'ha tranguggiato in un attimo e ha detto : è squisitissimo! Fra i singhiozzi si è poi dato una calmata e si è allungato sul divano. Fine della sceneggiata, non ci potevo credere, ha fatto l'inferno e più gridava, più non riusciva a respirare, le tonsille purulente gli dovevano fare un gran male.
Dopo un pò mi dispiaceva vederlo singhiozzare e quindi lo presi in braccio per consolarlo e lui: nonna ora che ho mandato giù la medicina, tirerà fuori la spada e bucherà il pus delle tonsille, certo gli risposi e lui ancora: ma poi dove va il pus? E' giallo quindi farò la cacca gialla, ma no gli dissi e Lorenzo: sssseee! vorrei vederti con la cacca gialla, ma non fare lo stupido. Ci siamo messi a ridere a crepapelle. Cose dell'altro mondo! La giornata era appena cominciata!

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