martedì 2 marzo 2010
Ricordando M. Vittoria
Questa sera, come sempre ogni volta che posso, sono davanti al computer. Sono un po distratta, il mio pensiero è lontano, alzo gli occhi e li davanti a me incornicata in un portafoto di cristallo, c'è la tua immagine sorridente e bella, sei in una posizione tale che sembra i tuoi occhi incrocino i miei. Come passa il tempo sorella adorata. Fra lacrime e ricordi, sono passati quattordici lunghi anni, da quando in silenzio te ne sei andata per sempre. La tua presenza fisica non c'è più, ma il tuo ricordo è sempre fra noi, non passa giorno che il tuo nome non venga pronunciato, Anche i piccoli di casa che non ti hanno mai conosciuta sanno tutto di te. Sere fa ho tirato fuori le foto, in una ormai ingiallita dal tempo, ci siamo io e tu da piccole con babbo natale, ho pianto con quella foto fra le mani, ricordo che eri talmente magra, che un vicino di casa per prenderti in giro diceva sempre: M. Vittoria, ti raccomando, quando c'è vento metti due sassi in tasca, se no l'aria ti solleva e ti porta lontano, tu sorridevi, sorridevi sempre, anche quando piccolissima sul seggiolone, la mamma ti controllava la bocca per vedere se stavano spuntando i dentini, ed io le dicevo che non ne avevi nemmeno uno e per sincerarmi ti misi un dito in bocca, stringesti talmente tanto che il segno dell'unico dentino, mi si stampò sul dito. Ne avevi uno soltanto, ma mi fece un gran male e mentre io piangevo e urlavo dal dolore, ti mi guardavi e ridevi divertita. Lo ricordo come se fosse ora, ti diedi un pizzicotto, cominciasti a piangere. Cos'ha disse la mamma, non so risposi, si è messa a piangere all'improvviso e mentre ti prendeva in braccio, rimuginai tutta soddisfatta fra me e me: così impari! Da allora sono passati anni, praticamente una vita. Ecco! Ho voluto ricordarti così, sorella cara e sempre ti ricorderò così, nei momenti più dolci e più teneri della nostra vita insieme. Ciao! M. Vittoria
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