sabato 27 marzo 2010

Domenica delle palme.

di



Parlando della domenica delle palme con una cara amica al telefono, come sempre, mi sono lasciata prendere dalla nostalgia dei bei tempi passati. Le celebrazioni Pasquali sono molto sentite nel mondo cattolico di tutto il nostro paese, ma le funzioni, come le ricordo io di quando ero piccola in Sicilia, non le ho mai più viste da nessuna parte e nemmeno le ho dimenticate.
Ognuno nelle case preparava semi di frumento, che poi faceva germogliare, però si potevano usare anche legumi tipo: fagioli, lenticchie e altro, che venivano messi in contenitori che potevano essere, vassoi, piatti di tutte le forme e di tutte le dimensioni. Quando le spighe erano alte, si addobbavano e si portavano in chiesa e questa diventava un'esplosione di colori, fra fiori, nastri e frutta di ogni genere.
Ricordo che noi bambini portavamo i nostri sepolcri confezionati con maestria dalla mamma, ed era una gioia metterli sull'altare e quanta soddisfazione quando ammirandoli il sacerdote diceva: che belli, che meraviglia! Sono certa che queste tradizioni si perpetuano di anno in anno, e chissà se riuscirò a viverne ancora qualcuna. Ma non sarà più la stessa cosa di quando bambina, portavo in chiesa con soddisfazione, il mio bel sepolcro coperto di fiori.

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