E
Una mia carissima amica, sapendo che sono messinese, molto carinamente, mi ha informata che con la sua diocesi sarebbe andata in pellegrinaggio a Messina, in visita al santuario della Madonna di Lourdes. Al suo ritorno mi ha fatto avere delle foto, che mi hanno ricordato i luoghi della mia infanzia, dove ho vissuto 10 anni della mia vita. Non ho mai capito come io possa ricordarmi anche le più piccole cose di quel breve periodo, forse perchè Messina fa parte di me e la tengo nel cuore. Pensandoci bene, questa è l'occasione per far conoscere gioie e dolori della mia città. Racconterò soltanto alcuni tratti, della sua storia gloriosa ed eroica, che non ha uguali per le sue vicende straordinarie, che nel corso dei secoli, si sono succedute e gli eventi naturali, che purtroppo l'hanno contraddistinta.
Le sue origini, sono molto antiche, risalgono attorno al 750 a.c. E' stata fondata da coloni greci che la chiamarono "ZANCLE" che in greco significa "FALCE" riferito alla sua forma ad arco ed al suo porto. In seguito cambiò nome quando, "Anassile" tiranno di Reggio s'impadronì della città e le diede il nome di "MESSENE" in onore a Messenia sua città natale. Messina, fu ricchissima e grandissima nell'era romana, in seguito dovette sottostare a copiose dominazioni, Ostrogoti e Bizantini, che la resero ricca di molteplici monumenti e fu con i bizantini, che il suo porto rifiorì. Ebbe poi un periodo di decadimento sotto il dominio saraceno e alcune chiese e monasteri costruiti dai bizantini, vennero trasformati in moschee. Patì la dominazione araba normanna e spagnola. Nel 1743 la peste bubbonica, uccise 40.000 persone. Un elemento a sfavore delle sorti della città, è la particolare "sismicità" cui è soggetta. Uno dei primi terremoti, lo subì nel 1783 che fece circa 1200 morti.
mercoledì 24 febbraio 2010
Omaggio a Messina (seconda parte)
Messina dovette sottostare al governo dei borboni, governati da Ferdinando II°, fu liberata dai garibaldini e dai patrioti messinesi, con la rivoluzione del 1848. Presto però i piemontesi, si rivelarono peggiori dei loro predecessori. Arricchendo le casse sabaude e impoverendo la popolazione messinese, ogni protesta veniva soffocata barbaramente. Cominciò il degrado e l'impoverimento, che diede inizio all'esodo dell'emigrazione, per un popolo che aveva conosciuto per millenni ricchezze e civiltà progredite. Nel 1908 fu completamente rasa al suolo dal terremoto prima e dal maremoto dopo. In questa nuova catastrofe, si contarono 70.000 morti. Amici si dimostrarono i russi, che trovandosi ad Augusta per le esercitazioni, portarono i primi soccorsi e lo zar Nicola II° contribuì con 50.000 franchi. In Russia si istituì, un comitato chiamato, Pietroburgo-Messina. Per questa tangibile prova di amicizia, sulla facciata del comune è stata posta una lastra marmorea visibile ancora oggi, in ricordo degli aiuti ricevuti. Per l'abnegazione dei messinesi che con grande sacrificio e amor di patria, ricostruirono sulle proprie macerie, alla città di Messina venne conferita la medaglia d'oro al valor civile. Altri danni li subì sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale e anche in questo grave frangente, i messinesi si distinsero ancora una volta per la difesa e per aver scacciato dal paese i tedeschi, gesti che le hanno conferito la medaglia questa volta al valor militare.
E' una città mitica, sia per le sue origini che per i suoi cittadini coraggiosi. Città cristiana con la sua Madonnina che la protegge all'entrata del porto, piegata ma mai spezzata, ha come simbolo il leone, che con i suoi ruggiti dall'alto del campanile, simboleggia la vitalità di questa razza meravigliosa. E' meta di turisti, per i suoi monumenti prestigiosi e per le bellezze del suo circondario e perchè no, anche per l'ottima cucina. Il mare dello stretto, è ricchissimo di "plancton" ed è per questo preferito da pesci di ogni tipo, come: tonni, costardelle, delfini, e specialmente pesce spada, quest'ultimo oggetto di un'antichissima attività di pesca tradizionale. Ha dato i natali a: poeti, scrittori, attori, pittori, scultori e poi dulcis in fundo, ci sono nata anch'io, vi sembra poco?
lunedì 22 febbraio 2010
Omaggio a Messina (terza parte)
Dopo il terribile terremoto del 1908, l'opinione pubblica, dovette rendersi conto che dopo l'unità d'Italia, invece di risolvere i problemi, la divisione fra nord e sud divenne man mano, sempre più profonda, si capiva dalla diversità di sviluppo molto diversa, ed è così che si diede per la prima volta concretezza alla (Questione Meridionale) data dal poco interesse del governo, per i problemi meridionali. Il quale dopo l'unità d'Italia, per sistemare i tanti debiti accumulati, aggravò ancora di più il meridione già impoverito, vennero imposte tasse enormi e per lo scontento il popolo non sentì più il re vicino ai loro problemi ed è così che scivolò sempre di più verso il mondo "mafioso" e il "brigantaggio". Ovviamente la questione non si risolse mai e ancora oggi (anche se in maniera diversa) si pagano le conseguenze di quel periodo.
Il 16 gennaio 1975 una forte scossa tellurica, seguita da altre di assestamento, fece tremare ancora una volta, la mia città. Si calcolò un'intensità pari all'8° della scala Mercalli e fu soltanto grazie ai suoi sistemi di costruzione antisismiche che Messina resistette e riportò soltanto lievi danni alle cose, ma niente vittime per fortuna.
Oggi, con le sue larghe strade e le sue ampie piazze, i suoi maravigliosi giardini, nonchè monumenti e chiese antiche a testimoniare la sua antica grandezza, è sempre bella. Ma per quella questione fra nord e sud.......quanto ci sarebbe ancora da fare!
martedì 16 febbraio 2010
La natura si rivolta.
domenica 14 febbraio 2010
una scatola chiamata TV.
Sono seduta in salotto ad ammirare il televisore nuovo di zecca, che i miei ragazzi mi hanno regalato. fa bella mostra di se appeso alla parete. Chi lo avrebbe detto che saremmo arrivati ad avere televisori talmente super piatti da far concorrenza ai quadri. Bello! mi piace, sembra un quadro d'autore. Però! Quanta strada ha fatto la tecnologia. I primi televisori, aggregavano famiglie intere nei bar, poi pian piano entrarono nelle nostre case. Se torno indietro con la mente, ricordo come fosse ora, quando vidi il primo televisore della mia vita. lo aveva installato in casa sua il vinaio, che gestiva una bottega nella quale si serviva soltanto vino. Ricordo che noi ragazzini andavamo a scuola con suo figlio e quindi ci invitò. La prima trasmissione che vidi, fu il matrimonio di re Baldovino con Fabiola del Belgio e il primo telefilm: Perry Mason in bianco e nero. Rammento come stavamo incollati incantati davanti a quella scatola, noi abituati alla radio. Fu l'inizio di una nuova era. Oggi il costume e la morale si sono evoluti, e per certi versi, anche se abituata a tutto il marasma televisivo moderno, mi sento alcune volte smarrita e disorientata. La tv, che un tempo doveva entrare nelle case più come culturale, è ad oggi una fabbrica di cattivi esempi, maleducazione, scandali e brutture, una fucina, dove per assurdo si specchiano e si riconoscono tantissime persone, sopratutto nelle fasce giovanili. Comunque a prescindere, la televisione è e sarà una delle più grandi scoperte del secolo scorso. Cosa inventeranno ancora?
sabato 13 febbraio 2010
San Valentino.
Oggi domenica 14 febbraio, ricorre la festa di San Valentino, patrono di Terni e patrono degli innamorati.
Visse a Interamna (oggi città di Terni), fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II° ad abbracciare il paganesimo.Valentino rifiutò con dignità di rinunciare alla sua fede e imprudentemente, tento anzi di convertire l'imperatore, al cristianesimo. Così fu condannato, lapidato e dacapitato. La storia sostiene che mentre era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia caduto nell'amore con la figlia cieca del guardiano "Asterius" e che avesse ridato con la sua fede anche la vista alla fanciulla e prima di morire le avesse firmato un massaggio d'addio: "dal vostro Valentino" In suo onore ogni 14 febbraio ricorre appunto la festa degli innamorati.
Auguri a tutti i Valentini e le Valentine che vivono un grande amore.
martedì 9 febbraio 2010
Io e Assunta.........prima parte.
Mi sono sempre chiesta, come fossi fatta veramente, ma ancora non ho capito il mio (io) più profondo. Alcune volte mi sento forte e riuscirei a spostare le montagne con la mia voglia di fare, alcune volte debole e indifesa, alcune volte allegra, per poi diventare malinconica e vulnerabile. In tutta questa incertezza però mi sento di dire che sono la pazienza personificata, ho talmente tanta pazienza che alcune volte ho la sensazione di non essere normale, quella che mi frega di più però, è la sensibilità, per colpa di questo mio particolare (non so se chiamarlo pregio o difetto), mi trovo sempre a pensare ma, non sarò per caso ipocrita? Perchè capita che, ciò che pensa il mio cervello, mal si sposa con quello che dico, ma poi penso, che non può essere ipocrisia, è soltanto che a volte ci vuole diplomazia, per non urtare la suscettibilità del prossimo, ed io al solo pensiero di far soffrire qualcuno anche involontariamente, sto male. So ascoltare, sono altruista e ben disposta verso gli altri e sopratutto sono molto generosa. A questo punto direte, ma questa è una santa uscita fresca fresca dall'uovo di pasqua, niente affatto! Perchè per ogni buon pregio che ho, ci sono altrettanti difetti, che non mi edificano per niente e che non sempre riesco a correggere.
Io e Assunta........seconda parte.
Sono presuntuosa, permalosa, impulsiva, testona e non dico altro, perchè i miei difetti sono talmente tanti, che faccio prima a dire i pregi, come già scrissi un'altra volta. Sono felice? Chi lo sa! Infondo la felicità cos'è, uno stato di grazia più o meno duraturo. Certo sono felice, per la mia splendida famiglia, sono felice perchè rispetto a tanti altri sono stata fortunata, però.... ecco! Questo però dice parecchio. Vorrei fermare il tempo, farlo andare a ritroso e aggiustare il tiro di tante cose. Avere la possibilità di far uscire dal fondo di me stessa e sistemare, il mio io che molte volte tentenna. Tutto il mio parlare si può definire in una sola parola "insicurezza" So consolare, so capire gli altri, ho una buona parola per tutti, quando parlo o racconto incanto tutti, ma non sono mai riuscita ad incantare me stessa. Per assurdo sono come un calzolaio senza scarpe o un sarto senza vestiti, Quando rifletto, (forse troppo), ho come la sensazione di avere mille sfaccettature e non mi piace. La mia sensibilità è così forte, che basta un nonnulla per mettermi in crisi. La mia insicurezza la trasmetto anche ai miei mobili di casa, che poveretti devono sottostare ai miei tanti spostamenti e non c'è mai una posizione che mi aggrada. Mi pento di tantissime cose, me ne sono mancate tante altre che ho desiderato tutta la vita e che non avrò più la possibilità di avere, perchè come si dice: il treno passa una volta sola e poi mai più. Quanto vorrei avere una bacchetta magica, per realizzare i miei sogni personali, quelli che ho in un cassetto chiuso a chiave in fondo al cuore e che sono certa, sono talmente irrealizzabili che non ricordo più nemmeno dove ho messo la chiave. Sogni! Sogni e ancora sogni, che rimarranno tali per sempre, perchè indietro non si torna. Quanta amarezza! posso consolarmi pensando che c'è di peggio, ma che consolazione è! Egoisticamente potrei dire, però c'è anche di meglio. Troppe le cose che mi sono mancate e che ormai sono perdute per sempre. Ma la vita è questa, cercare di viverla giorno per giorno e coglierne i lati migliori!
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