domenica 9 maggio 2010
Mio fratello. seconda puntata.
COME FANTOZZI.
Riflettendo, sulla mancanza di impiego che c'è al giorno d'oggi e facendo un triste paragone con gli anni passati, si potrebbe benissimo dire, che una volta il lavoro si trovava per strada non appena si schioccavano le dita e c'era soltanto l'imbarazzo della scelta.
Tornando a parlare di mio fratello, dopo l'esperienza negativa della pasticceria, in un batter d'occhio, trovò subito un'altro impiego ad un distributore di benzina. Il nuovo lavoro era anche comodo in quanto vicinissimo a casa. Era soddisfatto! tornava a casa cantando e tutto andava bene. Ma haimè, dopo poche settimane, tornò prima del solito, con un diavolo per capello e disse che aveva perso il lavoro. Gli chiesi cosa fosse successo e lui raccontò con tutti i particolari: ho messo in pratica quello che mi ha insegnato il padrone del distributore e cioè che non dovevo mettere il tappo al serbatoio delle macchine dei clienti, prima del pagamento dovuto.
In pratica, un cliente si era fermato per far rifornimento e lui come gli aveva insegnato il datore di lavoro, tolse il tappo dal serbatoio, lo appoggiò sulla colonnina e cominciò il rifornimento. Finita l'operazione, il cliente mise in moto e stava per andarsene senza il tappo e senza pagare. Mio fratello gli urlò di fermarsi e non ricevendo nessun segno, prese il tappo del serbatoio e glielo scagliò contro, prendendo in pieno il lunotto della macchina che andò in frantumi. Inutile raccontare cosa successe, il cliente urlava, mio fratello più di lui chiamandolo ladro e a nulla valsero le proteste, anche se Tonino aveva ragione fu licenziato per l'atto di violenza contro l'auto. Anche questo lavoro era sfumato, ma come continuava a dire lui: chi se ne importa? Io avevo ragione e ho agito così perchè quall'asino voleva fregarmi. Vedrete che troverò un altro lavoro!
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