mercoledì 23 giugno 2010

Ne valeva la pena?



L'altra mattina, mi ha bussato la mia vicina, per avvertirmi che l'inquilina del piano di sotto era andata in meridione al suo paese, per l'improvvisa morte della sorella. Ho aspettato il suo ritorno e sono andata a farle le mie condoglianze. Lei giustamente piangeva, si sentiva in colpa perchè erano circa dieci anni che non rivolgeva più la parola alla sorella, per divergenze stupide e senza senso. La mia mamma a noi figli, ha sempre detto e ridetto: mai far passare anche soltanto una nottata su una divergenza fra fratelli. Io ho perso la mia adorata sorellina ed ancora non riesco a metabolizzare il fatto che non c'è più. Soffro per la sua lontananza e per mitigare in parte il dolore, (anche se è quasi impossibile) cerco di pensare che è partita per uno dei suoi viaggi che era solita fare.
Non riesco a comprendere, il suo comportamento, forse perchè con mia sorella c'era un filing speciale, la adoravo e con lei era bello anche litigare, l'ho assistita fino all'ultimo giorno della sua vita e mi sono sentita morire con lei, avrei voluto fare di più e stavo male. Non vorrei essere in questo momento, nei panni della mia vicina: come si può sentire una persona che per anni, per uno stupido senso di orgoglio e superbia non ha più sentito ne parlato con la propria sorella. Il rimorso deve essere tanto e mi chiedo: ne valeva la pena? Si è negata la gioia di vedere, di parlare e di raccontarsi con sua sorella, ed ora che lei non c'è più, non avrà più la possibilità di dirle "ti voglio bene" o soltanto abbracciarla senza dire nulla e nel silenzio sentire i cuori battere uno vicino all'altro.
Che meravigliosa occasione si è persa! Ora ha tutto il tempo per piangere, attanagliata dai rimorsi, per una sorella che non rivedrà mai più!

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