martedì 27 luglio 2010

Racconti in camice bianco!




Poco tempo fa, nel sito di esternando che frequento da quasi due anni, è arrivato un post nuovo, era di una signora che diceva di essere una ginecologa. Al momento ero un pò sulle mie, in quasi due anni, di entrate ed uscite dal sito, ne ho viste a centinaia e pensavo che anche lei fosse una di quelle, che parte in quarta e poi ferma in salita. Col tempo però mi sono ricreduta e storia dopo storia, raccontando pezzettini di vita, ho imparato a conoscerla. Ora è un'amica di viaggio, in questo mondo virtuale e mi aiuta a dimostrare che del bello e del pulito, si può trovare, anche in un mondo mediatico, dove tutto è lecito e senza limiti.
Questo è un suo tenerissimo racconto, una storia di vita vissuta giornalmente, nel suo ambulatorio di medico ginecologo.
MARY
Ho conosciuto Mary al suo III° mese di gravidanza. Era il 2001. Era stata appena licenziata dalla SIGNORA presso cui faceva la colf. Venne da me la prima volta con suo marito Joseph; lei era in Italia da due-tre anni , suo marito l'aveva raggiunta da qualche mese. Sembravano i fidanzatini di Peinet, lei parlava sempre, lui annuiva a ogni cosa che lei diceva. In luglio vennero per il solito controllo e Joseph, violentandosi un pò mi disse: "Con i suoi colori lei strarebbe bene con il nostro shari, a Natale visto che facciamo un viaggio in India gliene porteremo uno". Subito dopo Ferragosto mi telefonò una loro vicina di casa, per dirmi che Joseph era stato investito da un camion ed era morto. Mary era stata a studiare tra le suore di Madre Teresa di Calcutta, aveva quindi una fede incrollabile, questo la aiutò a superare quei primi tragici momenti. Quando tornò da me in ottobre (dopo il suo ritorno dall'India, dove aveva riportato suo marito), mi mise davanti un bel pacco e mi disse: "Questo glielo manda Joseph!" Dentro, come potete immaginare c'erano due bellissimi sarhi. Il pianto è stato immediato. In quel momento ho deciso di "adottare" Mary e la sua bambina ancora non nata. Ho coinvolto le mie amiche in tornei di burraco e mah jong e quando la bambina è nata le abbiamo aperto un libretto in Banca.. Alla morte di mio marito abbiamo destinato a lei le offerte raccolte. Ora Mary è tornata in India, con un piccolo tesoro per la sua bambina.

lunedì 26 luglio 2010

L'Italia dei ben pensanti!





Hanno cercato di distruggere a Palermo le statue appena collocate di Falcone e Borsellino, Forse o meglio, davano fastidio alla cattiva coscienza dei tanti che non riescono a vivere senza il male..Erano eroi moderni che consapevoli del pericolo, si sono messi in gioco per cercare di difendere, un paese massacrato, offeso e sporcato. Con loro non possiamo dimenticare, tantissimi altri, che rappresentano la parte più bella e pulita, di questa nostra Italia martoriata.
Un omaggio va anche a tutti quei militari e alle loro infelici famiglie che hanno condiviso fra loro il dolore più atroce, di sentire bussare alla porta per la notizia di un destino infame.

Ma a noi, italiani disattenti e frettolosi, di tutto ciò, che importa? Abbiamo tanti ideali ancora, di cui andare fieri!

Abbiamo Valentino Rossi, Lorenzo Jorghe ecc....

Quattro bifolchi, che pensano soltanto ai soldi e con il pallone, ne guadagnano anche troppi....

Abbiamo le porno-star, che hanno alloggiato anche in parlamento.

Abbiamo star e starlette di tutte le taglie e di tutte le misure, bambolone di gomma, che di gomma hanno anche il cervello.
Abbiamo gay, pedofili e affini
Extra comunitari che fra poco la faranno da padroni a casa nostra
e noi non ci accorgeremo nemmeno, tutti presi a cercare di dimostrare che non siamo razzisti.

Abbiamo il divorzio, lo sfascio delle famiglie, l'aborto, la pillola del giorno prima e quella del giorno dopo. Una nutrita fabbrica di angeli che ogni giorno, se ne vola il cielo, l'assenza di valori morali, non chè droga, alcolismo, messe nere, traffico degli organi, (con tutto quello che di tremendo c'è dietro), governanti-padroni e menefreghisti e per lo più corrotti...................

Con tutto questo ben di Dio, non venitemi a chiedere di pregare per la pace.

Perchè avevamo chi poteva assicurarcela, ma..... erano scomodi e li abbiamo uccisi e usati come come carne da macello!!!!!!!!!!!!

Le baracche dei miei sogni



La televisione, è ormai deventata soltanto una passerella di idiozie, trasmissioni sterili e vuote che parlano, parlano, senza dire mai nulla d'interessante. Ogni tanto trasmettono dei bei documentari, li guardo sempre volentieri, perchè solitamente sono fatti molto bene. In uno di questi, osservando, come demolivano una baraccopoli fatiscente, sporca e vecchia, chissà perchè il pensiero mi ha portata lontano, a quando piccola, abitavo a Messina, in una minuscola casetta, che era poco più di un guscio di noce. Accanto allo stabile dove alloggiavo con la mia famiglia, sorgeva una baraccopoli nella quale vivevano tutti gli sfollati. La guerra era appena finita e i senza tetto erano tanti, ed ecco che le così dette baracche, spuntavano una dietro l'altra come i funghi. Erano di legno e tanti si spingevano ad avere anche il terrazzino o il giardinetto, con tanto di orticello, dove campeggiavano pomodori e ortaggi di ogni genere. I colori, non riuscivano ad abbracciarsi fra loro, stridevano nell'insieme le tinte più svariate, in un disordine senza criterio. C'erano bambini che erano nati, cresciuti a anche sposati, in quelle fatiscenti costruzioni e se una volta convolati a nozze, avevano il problema dell'alloggio a loro volta, niente problema! Quattro assi e la casa era pronta e così giorno dopo giorno la baraccopoli cresceva a dismisura e con essa crescevano i disagi della povera gente.
Per assurdo, io nella mia innocenza di bambina, invidiavo tutti quei piccoli che vivevano in quelle casette di legno, così strane e non mi rendevo conto che la fortunata ero io, che sebbene vivessi in un'appartamento piccino, per lo meno erano muri solidi e sicuri. Ricordo che ho provato a trovarmi all'interno di quei fabbricati in legno, con qualche amichetta a giocare durante una giornata di pioggia. I tetti di legno filtravano acqua e loro per ovviare a questo inconveniente e non allagarsi, mettevano sotto la perdita, di tutto, dalle pentole alle tolle di latta grosse, per intenderci, quelle che si usavano per contenere i pomodori pelati, oppure anche dei secchi di metallo. Il ticchettio dell'acqua piovana nei vari recipienti, procurava uno strano suono, una musica particolare, che per noi bambini diventava una spece di gioco, noi piccoli non capivamo il disagio degli adulti, in quegli ambienti freddi d'inverno e caldi d'estate, pieni di muffa, ed io nonostante tutto, continuavo ad invidiare gli abitanti di quelle fatiscenti baracche, senza sapere nella mia ingenuità, che quelle che per me erano delle fiabesche villette, erano per loro dei veri e propri problemi, vivere nella maniera più indigente, in mezzo al fango, senza servizi igienici, pantani con enormi pozzanghere invece delle strade, umidità e topi compresi.

venerdì 23 luglio 2010

Rimostranze di un povero cane.




Io non rubo e l'uomo sì, eppure nei negozi c'è scritto: E' vietato l'ingresso hai cani.
Io non bestemmio e l'uomo sì, eppure in Chiesa è scritto: Vietato l'ingresso hai cani.
Io non baro e non do scandalo, l'uomo sì, eppure in Parlamento è scritto: E' vietato l'ingresso hai cani.
Io non ho mai fatto una guerra e l'uomo tante, eppure è d'uso la scritta: Attenti hai cani.
Io non chiedo tangenti in cambio del mio "operato", l'uomo sì, eppure mi tocca andare in giro con il guinzaglio, museruola e la paura di Essere Abbandonato.
Specialmente quando l'uomo decide che IO sono un peso (Natale, Pasqua, ferie).Pensate, l'uomo si comporta così anche con i suoi simili, quando questi non hanno più la forza per difendersi, perché troppo vecchi ed inutili....Allora io dico! Chi di noi è "cane" realmente?

mercoledì 14 luglio 2010

Amarezza personale.





NON SEMPRE CHI

SORRIDE E'

FELICE, CI SONO

LACRIME NEL

CUORE, CHE NON ARRIVANO

MAI AGLI OCCHI!