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Spolverare quasi giornalmente è d'obbligo e noioso ma bisogna farlo. Spostando i vari giocattoli di un tempo dei miei bambini, ho preso fra le mani un sonnecchioso e storico ciccio bello, apparteneva a mia figlia Katia, quel bambolotto con il vestitino azzurro, ha una sua piccola storia. Tornando con la memoria, indietro nel tempo a quasi trentacinque anni fa, ricordo che sfaccendavo in cucina, quando dalla porta entrò mia figlia piangente, le chiesi cosa fosse successo, e lei fra le lacrime mi disse: mammina ero seduta sulle scale con Fiorella e Giovanna, volevo provare a tenere il ciccio bello, ma mi hanno detto che solo le amiche lo potevano fare e quindi solo loro due non io che non ritenevano un'amica. Da madre, inutile dire quanto ci rimasi male, erano cattiverie di bambini, ma che ugualmente non riuscivo a sopportare. Mi diedi una riordinata, chiesi a mio marito di badare ai tre piccoli e con il motorino girai mezza Lecco, non riuscii a trovare il bambolotto, era sabato, tardi, e quasi chiusura dei negozi. Di corsa andai in un paesino vicino, "Pescarenico" passai in rassegna tutti i suoi negozi e negozietti, fino a quando vidi un bugigattolo che stava per chiudere, entrai di corsa e chiesi al negoziante se avesse un ciccio bello, rispose: signora è fortunata, stavo per chiudere ed ho l'ultimo bambolotto.Ricordo ancora il costo, 20 mila lire. Soddisfatta lo acquistai e di corsa tornai a casa, aperto la scatola, vidi il visetto della mia bambina, aveva gli occhi sbarrati dalla sorpresa, lo strinse felice, ed io con una punta di maligna soddisfazione, la feci sedere ancora sui gradini fuori di casa. In verità erano tempi in cui le entrate erano abbastanza, ma ugualmente dediti al risparmio ed alla parsimonia, ma gli occhietti felici della mia bambina, mi ripagarono di quel piccolo sacrificio e poi: quanta soddisfazione........nei confronti delle due.......scimmiette!!!!!