domenica 20 dicembre 2009
Il miracolo di natale.
Questa storiellina la raccontava tantissimi anni fa una mia vicina di casa a noi piccoli, che stavamo ad ascoltarla con gli occhi sgranati attenti e silenziosi, è una storia che sa di vecchio di cose che ormai non esistono e non si usano più, però sotto il Natale ha sempre il suo piccolissimo fascino.
In una casetta piccolissima e misera, vivevano una vedova con tre piccoli bambini, la fame e la miseria erano tante e la povera mamma non sapeva come sfamare le sue creature. La sera della vigilia di Natale, quando tutto attorno era festa e allegria i bimbi si misero a tavola e dissero alla mamma di avere tanta fame e desideravano tanto una zuppa di fagioli. La mamma uscì di casa disperata, non aveva soldi e non sapeva come fare per procurarsi i fagioli e accontentare i figlioli nel giorno di festa, allora le venne in mente un'idea: raccolse dei piccolissimi sassolini, li portò a casa mise a bollire l'acqua con i sassolini in una pentola e aspettò che i bimbi si addormentassero nell'attesa, ma i bimbi dalla fame erano più svegli che mai, sentendo il rumore dei sassolini che bollivano nella pentola, già gustavano i loro fagioli bei cotti e profumati. La mamma aveva le lacrime agli occhi per la disperazione, quando ad un certo punto, si levò per la stanza un buon odore di fagioli, la mamma non ci poteva credere, scoperchiò la pentola e.... miracolo! c'erano dei buoni fagioli cotti e fragranti che aspettavano di essere mangiati da quei tre piccoli affamati. Ora finalmente era festa anche per loro, la mamma alzò gli occhi al cielo, ringraziando il buon Dio di quella piccola sorpresa per i suoi piccoli bambini nel giorno di natale.
mercoledì 16 dicembre 2009
Il vero Natale!
Una cara amica mi ha spedito un messaggio di pace e di amore, per il Santo Natale, l'ho apprezzato particolarmente e ci tengo a metterlo fra i miei scritti più personali e cari. Grazie Mafalda!
BUONA SETTIMANA
Una storia per riflettere
Mancavano pochi giorni a Natale e tutti gli animali del creato fecero una riunione. La volpe chiese allo scoiattolo: Che cos’è per te Natale? Lo scoiattolo rispose: Per me è un bell’albero con tante luci e tanti dolci da sgranocchiare appesi ai rami! La volpe continuò: Per me naturalmente è un fragrante arrosto d’oca. Se non c’è un bell’arrosto d’oca non c’è Natale. L’orso l’interruppe: Panettone! Per me Natale è un enorme profumato panettone! La gazza intervenne: Io direi gioielli sfavillanti e gingilli luccicanti. Il Natale è una cosa brillante! Poi fu il turno del ghiro: Dormire, riposarsi! Per me il Natale è il momento del dolce far niente! Ma va là! disse la formica. E' una festa come le altre! Natale o no per me l'importante è lavorare! Divertimento! disse la cicala. Per me il Natale è il momento di divertirsi e di viaggiare! I miei pulcini! Ribadì la chioccia. Il Natale per me è stare con tutti i miei pulcini! Anche il bue volle dire la sua:
E' lo spumante che fa il Natale! Me ne scolerei anche un paio di bottiglie. L’asino prese la parola con foga: Ma siete tutti impazziti? Bue, sei impazzito? E' il Bambino Gesù la cosa più importante del Natale! Te lo sei dimenticato? Vergognandosi, il bue abbassò la grossa testa e disse: Ma....Questo gli uomini lo sanno?
domenica 13 dicembre 2009
Viva la corsa.
Nonostante la pioggia Suisio è stata presa d'assalto da migliaia di podisti.
Le splendide sponde dell'Adda hanno fatto da cornice ad un corsa che da anni è frequentata soprattutto da milanesi che adorano correre in un paradiso della natura.
I podisti doc Suisio quest'anno hanno avuto la gioia di vedere nella propria corsa i bambini della scuola elementare e diverse associazioni di ragazzi diversamente abili.
Vi aspettiamo alla prossima!!!!!
Sono molto orgogliosa di questa corsa riuscita bene nonostante la pioggia, mio figlio è il fondatore di: "I podisti doc Suisio" e da tutto se stesso per far funzionare tutto alla perfezione, Quindi Complimenti!!
Per i (NON) abitanti di Bergamo, la corsa denominata in dialetto: "Quater pass tra suis el funtanì" tradotta per i non addetti vuol dire: "Quattro passi fra Suisio e la fontanella" posti storici dell'interland di Bergamo.
sabato 12 dicembre 2009
I giochi di natale.
I giochi dei bambini moderni, sono di gran lunga molto diversi da quelli di una volta, ricordo ad esempio che sotto le feste natalizie quello che andava per la maggiore era il gioco delle noccioline, quelle piccole sfere sotto le feste di Natale diventavano per noi ragazzini molto preziose. le usavamo per giocare " a fussitta" In pratica si faceva una buca rotonda un po profonda sotto un muro, si partiva da una distanza di circa tre o quattro passi e si lanciavano le noccioline, poi quelle che non entravano nella buca, venivano spinte a turno con il pollice e l'indice, chi le faceva entrare tutte vinceva tutto il contenuto della buca. ognuno di noi aveva un sacchetto che le mamme confezionavano con un laccetto per tenerlo chiuso, nel quale tenevamo ognuno le nostre preziose noccioline. A dire la verità ero molto brava a giocare e quando mio fratello che era più piccolo perdeva, puntualmente andava a piangere dalla mamma, dicendo che gli avevamo rubato le noccioline e puntualmente dovevamo ritornargli le sue, era un imbroglione incallito e non sapeva perdere, ma insisteva e voleva sempre giocare. Poi le nostre noccioline finivano sempre con grande dispiacere di noi bambini, nei dolci natalizi che le mamme confezionavano sapientemente.
Il natale antico.
Il Natale è sicuramente la festa più bella e più importante di tutto l'anno, è accumunato alla bontà, alla serenità, forse perchè associato allo stare in famiglia, ed alla gioia di dividere con i propri cari questa festività cristiana, che ricorda la nascita di Gesù Bambino che cade proprio il 25 dicembre. Ogni paese lo festeggia secondo la propria cultura e le proprie tradizioni. Ricordo i preparativi natalizi in Sicilia, con quanta allegria e quanta gioia ci si preparava al Natale. il papà modellava sopra di una tavola le montagne con della carta da pacco, spruzzava sopra poi una miscela di acqua e gesso e mentre si aspettava che si indurisse, noi piccoli andavamo a raccogliere per la campagna il bel muschio di un verde smeraldo che portavamo a casa e il papà pensava a distribuirlo sulle montagne di carta ormai indurite dal gesso. Con pazienza posizionava i pastori di creta, creava il laghetto, la grotta per accogliere il bambinello e quando il nostro presepe era ultimato, la mamma prendeva accordi con lo zampognaro che per un po di soldi, veniva in casa tutte le mattine vestito con il suo costume tipico, erano i giorni dell'avvento e davanti al presepe suonava la sua zampogna il maniera melodiosa e commovente, noi bambini stavamo a sentirlo estasiati e quando finiva la sua esibizione, dopo un buon bicchiere di vino andava in un'altra casa e noi piccoli lo accompagnavamo per un tratto di strada saltellandogli dietro felici. Il clima di festa era palpabile, si respirava nell'aria, erano giorni di allegria di cose semplici e poi la sera si giocava a carte o a tombola con i vicini di casa e per segnare i numeri ricordo usavamo i fagioli e tante volte la pastina. Ad ogni numero erano delle gran risate, perchè c'era sempre qualcuno che ad ogni uscita associava qualche cosa. 2 la festa dei maschi, 88 gli occhiali del papa, 90 paura, 17 la disgrazia di Peppeninu, 77 le gambe delle femmine, 47 morto che parla, 25 Natale, 69 come lo metti metti, ma quando arrivava il 23 "culo", noi piccoli cadevamo dalla sedia dal ridere, chissà perchè quella parola faceva scatenare in noi tanta ilarità, c'era un detto per tutti i numeri e i grandi facevano a gara a chi ne conosceva di più. Giorni indimenticabili e meravigliosi, in seguito, ci sono stati tanti altri Natali belli sereni, ma quelli passati in Sicilia non li scorderò mai più.