lunedì 13 settembre 2010

I primi amori.................


Nella solitudine della notte, sola con me stessa, seduta sulla mia poltrona in salotto, penso e penso, io penso sempre. I miei pensieri sono tanti e tali, che non mi lasciano tregua, si susseguono vertiginosamente e non si fermano mai. Il passato è il mio più ricorrente dolce tormento. Se dovessi paragonare la mia testa ad un contenitore, potrei pensare soltanto ad un enorme silos, di quelli enormi, mastodontici ed ermetici. Sono un'inguaribile romantica e se mi fanno un complimento, nonostante la mia età, mi lusinga ancora e sempre .
Se scavo profondamente nella mia memoria, fra le tante cose che spuntano fuori, riesco a ricordare persino i miei primi "grandi amori." Ero bimba e mi piaceva tanto stare insieme ad un bimbo molto bello che si chiamava Alberto, era il figlio di un generale di istanza a Milano e per le vacanze venivano a Messina. La sua villa aveva una grande cancellata che si affacciava sullo stradone che percorrevo per raggiungere casa mia. Attraverso le inferriate lo guardavo sempre, finchè un giorno non attaccammo bottone. Diventammo grandi amici, ma sempre io al di quà e lui al di là del grande cancello, il nostro grande amore, si consumava, cosi! Diviso da un cancello. Passavamo ore ed ore a raccontare i nostri segreti di bambini innocenti. Poi ironia della sorte, suo padre fu trasferito e non vennero mai più a Messina. Quanto dolore provò il mio cuore tenero di bambina, per i primi tempi quando passavo davanti al cancello, avevo sempre la sensazione, di vederlo arrivare da un momento all'altro di corsa dal viale che attraversava il suo giardino, ma questo non accadde mai. Piano piano lo dimenticai, anche perchè il suo posto nel mio cuore fu sostituito da Salvatore, detto Turi, frequentavamo la stessa scuola ma non la stessa classe, anche lui ai miei occhi era bello, ma l'opposto di Alberto, educato e raffinato, Turi era un monello allegro e scanzonato. Suo padre gestiva l'osteria del circondario, fu grazie a lui, che vidi per la prima volta la tv, allora era in bianco e nero. Quanto gli volevo bene! Poi il destino amaro ancora una volta, mise alla prova il mio ( grande cuore innamorato) e questa volta, fui io con la mia famiglia a lasciare la Sicilia per sempre, destinazione Lombardia, lasciando li, in quell'osteria buia fra botti, calici e odore di vino puzzolente, il mio cuore e sopratutto il mio amore, del quale presto, non ricordai più nemmeno il viso. Potere dei sentimenti e della passione................

lunedì 6 settembre 2010

Cinque meno due.


MONELLI IN UMIDO, SOLITAMENTE
SONO CINQUE, DUE MANCANO. QUANDO
SONO TUTTI INSIEME, SEMBRANO
UN ESERCITO DI CUCCIOLI SCATENATI E
BISOGNA CONTROLLARLI A VISTA
SAREBBERO CAPACI DI AFFOGARE PER
GIOCO. QUINDI...LA NONNA VIGILA!