venerdì 27 febbraio 2009

Vorrei essere come mio padre



Oltre che il piccolo mondo di una casalinga, il mio blog potrebbe chiamarsi: (non tutto ma di tutto), piccola enciclopedia popolare, difatti è un miscuglio serio e semi serio di tutto un pò, ma si lo chiamerò così. Rispecchia un pò il mio carattere, vorrei sempre fare tante cose diverse tutte insieme, il cervello mi va a mille, anche se voglio riposare le mie cellule grige sono ingestibili vanno per conto proprio, sono un vulcano di idee, e ho tanta fantasia, ma questo non è merito mio, somiglio a mio padre, qualsiasi cosa facesse ci riusciva, scriveva, dipingeva, scolpiva ma sopratutto recitava, non c'era cosa che non sapesse fare o per lo meno, mi correggo, in una cosa non è mai riuscito, "fare il padre" è stato assente tutta la vita, ma gli ho voluto bene. Per il resto era un genio, io non arrivo a tanto, magari! Lui era un artista, io no!!

Cuore disobbediente.



Dopo otto anni lontano dall'ospedale, quando ci eravamo quasi adagiati sul fatto che il cuore di Antonio (mio marito) andasse abbastanza bene, eccolo presentarsi come una bolletta in scadenza, le prime fibrillazioni, i primi dolori al petto, ci risiamo. Visita cardiologica e ricovero immediato. Probabilmente l'intervento comincia a dare i primi segni di cedimento. Io mi chiedo: quanto può resistere un essere umano anno dopo anno intervento dopo intervento? Se si considera che combatte le sue battaglie per sopravvivere, da quando aveva 29 anni, ed ora ne ha 65? Non è facile e quindi dal profondo del cuore bisogna infondergli coraggio. Sono certa che ancora una volta ne uscirà, anche se è facile infondere coraggio, quando a soffrire sono gli altri. Pensare che è tutta colpa di un maledetto diabete. Purtroppo impotente posso solo confortarlo. Che dire! Le parole sono difficili davanti ad una lunga sofferenza, e le malattie arrivano così, pescandoti nel mucchio, come una macabra lotteria.